Chiudete gli occhi, immaginate due giovani innamorati che si giurano amore eterno nella casa del Signore, un sacerdote loro amico che suggella la loro unione, un cielo terso e la campagna avellinese. Benvenuti nel matrimonio di Michele e Mariagrazia.
Un matrimonio cattolico per i due innamorati, che hanno ricevuto la consacrazione delle loro promesse dal ministro del Signore, sotto lo sguardo attento, accorato ed emozionato di parenti ed amici.
La natura lussureggiante della Valle del Partenio, con il suo fascino senza tempo, ha accolto i due sposi in un abbraccio di luci calde. La sala, il parco immenso, le cantine sotterranee de “Il Giardino dei Tigli”, raccontano storie antiche, ma Michele e Mariagrazia non sono intimoriti: l’unica storia che conta, in quell’ultimo scorcio di Aprile, è la loro.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo …
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Le parole di Neruda sono il corollario perfetto alla cerimonia, risuonano di passione e promesse sincere.
Mariagrazia è meravigliosamente fasciata nel suo abito bianco, rapita dall’eleganza di Michele. Il mondo è tutto qui, in un giardino incantato, circondati dall’affetto di amici e parenti, con la primavera (e la vita) cariche di belle speranze.
Cala il sole, si accendono le lanterne. Fra i cespugli di rose saltellano le lucciole. E’ il momento della gioia che non si contiene, in un after wedding animato dai balli sfrenati fino a tarda notte. Al mattino di questa magia rimarrà poco se non il piacevole torpore di chi si sveglia da un dolce sogno.