Tra Le province di Foggia ed Avellino c’è Villa Belvedere, la suggestiva location scelta da Leonardo ed Erika per la celebrazione del loro matrimonio evangelico.
Decisamente emozionati, i due sposi hanno accantonato ben presto le loro ansie e, rapiti dai colori e dalle atmosfere uniche di Villa Belvedere, hanno festeggiato il loro giorno più bello.
Questo matrimonio è nato nello spirito di semplicità e naturalezza, rispecchiando perfettamente la personalità dolce e solare della sposa. Siamo subito entrati in empatia e la cornice perfetta data dalla campagna irpina, ha regalato agli scatti un’atmosfera naturale e rilassante.
Balli scatenati, abbracci, risate: il party è un trionfo di colori e suoni, di gioia, allegria, speranza. Leonardo ed Erika hanno coronato il loro sogno e ci hanno regalato un incredibile insegnamento: gli innamorati si nutrono l’uno del sorriso dell’altro, proprio come, in maniera assolutamente calzante con l’amore di questi sposi, recita Neruda:
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Sorridi della notte,
del giorno, della luna,
sorridi delle strade
contorte dell’isola,
sorridi di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Al termine della giornata, rimaneva nell’aria la gioia dell’amore che corona il suo sogno e, nei nostri cuori, il ricordo di un’emozione indelebile.